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Ove son or le meraviglie tue
O regno di Sicilia? Ove son quelle
Chiare memorie, onde potevi altrui
Mostrar per segni le grandezze antiche?

(Dal Fazello - Storia di Sicilia,
deca I,lib. VI,cap.I)



Mulino Cardillo

Mulino Cardillo




Sul margine sinistro del torrente Canali e a 400 m a nord dell'omonimo ponte, troviamo il mulino Cardillo risalente al periodo compreso tra la fine del sec. XVIII e l’inizio del XIX. Era uno dei tanti (almeno sei), ubicati tra l’immediata periferia ed il centro abitato, tutti in funzione fino agli anni ‘20 e smise di funzionare intorno al 1946-47, anni in cui , ma già dai primi del sec. XX, vi aveva sede anche una trattoria.
L’acqua che muoveva la macina proveniva, per mezzo di un imponente acquedotto pensile, dalla sorgente Canali, sempre nella prima metà del secolo attuale si impiantò il circostante agrumeto, disposto a terrazze, l’edificio fu quindi adibito a deposito attrezzi e casa del guardiano fino agli anni ‘60. Nel corso degli anni ‘70 il mulino e l’agrumeto furono venduti ad altro proprietario, nello stesso periodo ne è cominciata la lenta ma progressiva decadenza, culminata nell’ultimo decennio con il totale abbandono dell’agrumeto e di periodici incendi estivi di origine dolosa, l’ultimo dei quali oltre a distruggere una vasta macchia di arbusti e canneti ha anche provocato il crollo di parte del mulino.
Il mulino ha impianto planimetrico di m. 8.00 (facciata) x 10.00 ed è distribuito su due piani. I quattro angoli sono chiusi da altrettante paraste, prive di capitelli, l’ingresso è costituito da una porta con arco a pieno centro, composta da grossi blocchi di arenaria, più in alto si apre una finestra con arco ribassato. Il lato est presenta una finestra al piano terra e altre due al primo piano, tutte con arco ribassato. Ancora su questo lato, sotto la linea del pavimento, si può ammirare un’arcata con volta a botte che si snoda sotto l’edificio, da qui fuoriusciva l’acqua di scarico che andava a riversarsi nel torrente, dopo aver animato la macina.
Un secondo ingresso con semplice porta ad arco ribassato si trova sul lato ovest, questo si apre all’altezza del primo piano, in quanto da questo lato il terreno si innalza di m. 3. Su quest’ultimo lato confluisce l’imponente e caratteristico acquedotto pensile, poggiante su tre archi a pieno centro. Questo è realizzato con pietrame misto di roccia lavica e arenaria, legate con malta cementizia, le mostreggiature degli archi sono realizzate con grossi blocchi di arenaria. L’acquedotto misura m. 50.00 x 2.00, ancora più a monte si trovano tre grandi vasche o “gebbie” per la raccolta delle acque qui convogliate dalla sorgente Canali. Il mulino aveva all’interno un solaio realizzato con delle assi poggiate su grosse travi, questo già in precarie condizioni, è andato distrutto durante l’incendio del Maggio 1995. Prima di questa data il mulino Cardillo era l’unico ad aver mantenuto integre tutte le strutture. Un ultimo cenno merita ancora la valle del torrente Canali, la quale fu oggetto di una lodevole iniziativa, troncata però sul nascere, nell’estate 1994, a questa data furono avviate le pratiche per la realizzazione di un parco suburbano di Ha.5, di cui il mulino avrebbe dovuto essere il “cuore”, impiantandovi, dopo i dovuti restauri, una sede locale dei Boy-Scout o della Lipu, oppure un museo di civiltà contadina, o altro ancora. Si sarebbe poi ripristinato l’antico sistema viario della valle, in parte occultato e stravolto dalle numerose discariche abusive. Le strade di accesso al mulino sono due, una carrozzabile, che staccandosi dalla strada Costa-Canali presso il ponte, lo raggiunge attraverso un suggestivo tracciato dopo m. 400, la seconda è costituita da una stradella o “trazzera” in parte scalinata che si diparte dalla traversa Filo e lo raggiunge dopo m. 200, lungo un sentiero non meno suggestivo. Altri restauri erano poi previsti per le seguenti strutture ubicate nella valle: chiesa dell’Annunziatacon attigui ruderi del romitorio; la zona archeologica, presso la stessa chiesa; due mulini, uno più a monte e l’altro più a valle del Cardillo; la fonte Canali i ruderi del castello di Gadera e la relativa zona archeologica. La valle del Canali presenta inoltre notevoli caratteristiche di interesse geologico e naturalistico tutto ciò malgrado gli scempi cui è stata sottoposta negli ultimi decenni.



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